Il Museo del Cavallino della Giara ha il compito di raccogliere le testimonianze del paese che lo ospita, Genoni, concentrandosi sulle realtà radicate nella memoria storica della sua popolazione e conservate attraverso la cultura materiale, il lavoro, i racconti, l’ambiente. Memoria storica di una comunità il cui percorso è accompagnato dalla presenza del cavallino della Giara, come un’ombra che la segue senza abbandonarla, che definisce i suoi contorni e segna il suo percorso.
Il museo attraverso le immagini del fotografo Alessio Orrù e il documentario del regista Sergio Scavio racconta la vita sull’altipiano della Giara nel corso di un anno solare descrivendo la flora, la fauna, la vita del cavallo della Giara ma anche il coinvolgimento dell’uomo nella gestione del territorio.
Nella sezione dedicata al cavallo della Giara viene approfondita l’origine dell’animale, il suo habitat e il rapporto con l’uomo.
L’allestimento del museo si basa sulle interviste alla popolazione locale che ha vissuto gli anni della guerra. Si è invitato i genonesi a partecipare e la risposta è stata importante e attiva, come sempre. Nelle interviste si è cercato di raccogliere un’immagine obiettiva, evitando di influenzare l’interlocutore con domande troppo specifiche, e si è cercato di documentare i ricordi più nitidi.
Le microstorie raccontate si legano al territorio senza mai scindersi dal contesto ma dando un ulteriore spaccato documentario che ci impone, per dovere documentario, un sistema museografico espositivo alternativo.
Con l’obiettivo di coinvolgere anche i più piccoli, le interviste sono passate nelle mani di una grande artista, l’illustratrice Pia Valentinis, che dopo aver analizzato il materiale raccolto lo ha trasferito in illustrazioni. Quadri che rafforzano l’esposizione museale con l’obiettivo ambizioso di poter raggiungere sensibilità differenti.
Le stesse illustrazioni, con le didascalie tratte dalle interviste, compongono questo originale libro guida alla visita del museo. Le illustrazioni del libro sono organizzate per sale, esattamente come si possono vedere al museo dove, è possibile anche prendere visione della video intervista che ha ispirato l’artista nella creazione del disegno.
Un importante contributo scientifico al museo è stato dato dal Prof. Giulio Angioni che ha documentato le sale dando una visione più ampia sulla demoetnoantropologia sarda generando un rapporto dialettico tra locale e regionale e al dott. Marco Piras dell’Agris per l’assistenza scientifica nella sezione dedicata al cavallino della Giara.
Con la collaborazione della RP-Sardegna onlus i contenuti sono fruibili all’interno del penta libro, importante strumento di sussidio per la scoperta del museo per le diverse capacità cognitive. Con lo stesso obiettivo, la Archeogeo ha realizzato delle riproduzioni degli oggetti più grandi agevolando la manipolazione dell’oggetto nel suo insieme.
Il contributo più importante è quello dell’anima del museo, la popolazione locale che in modo diverso ha partecipato, collaborato, donato, ha contribuito e contribuisce alla vita del Museo del Cavallino della Giara.
Dichiarazione di Missione del Civico Museo del Cavallino della Giara…
Questa carta dei servizi e dei diritti dell’utente del museo si ispira alla definizione di Museo data nel D.Lgs. n. 41 del 22 gennaio 2004 c.d. “Nuovo Codice dei Beni Culturali” art.101, comma 2°: “museo” una struttura permanente che acquisisce…
Il museo è dotato di supporti braille per la lettura dei pannelli, inoltre è in sede un pc, pentalibro, con barra Braille fornito di diversi software (Magic, Jaws e Open Book) per l’accesso ai documenti e materiali del museo per i diversamente abili.
Oltre i due terzi del museo, tutto il piano terra, è accessibile in carrozzina.
Il Museo del Cavallino della Giara è allestito all’interno di una tipica casa a corte centrale suddivisa in due ale e diverse sezioni…
Ente proprietario, Ente gestore, Direzione e Staff…