La storia, video e foto del Cavallino della Giara
Nella sezione dedicata al cavallino de Giara sono esposte le immagini della vita del cavallo durante il corso di un anno solare, scandendo i diversi momenti e mettendo in evidenza quelli principali. Le foto sono state realizzate dal fotografo Alessio Orrù che ha lavorato per un anno intero sulla Giara raccogliendo spunti e momenti momenti singolari dell’ambiente e del cavallo. Oltre al cavallo una sala è dedicata al Parco della Giara e alla antropizzazione de “Sa Jara Manna” con le foto degli allevatori e degli ambienti utilizzati per la cura degli animali.
La sezione del cavallo della Giara descrive l’origine del cavallino, i fossili ritrovati e l’habitat dove vive. Nello stesso ambiente è possibile vedere gli strumenti per la doma, la ferratura e la marchiatura del cavallo.
Il cavallo della Giara
Il cavallino della Giara è sicuramente uno degli animali selvatici della Sardegna più famosi. E’ un cavallo di ridotte dimensioni. L’ambiente ostile ed incontaminato della Giara di Gesturi ha, nel tempo, selezionato animali rustici, resistenti e nevrili, dal carattere fiero e indomito.
Dove vivono i cavallini della Giara
Il cavallo della Giara vive selvatico sull’altipiano noto come Sa Jara Manna (la grande Giara) o ancor più famosa come Giara di Gesturi. I cavalli selvatici vivono raggruppati in branchi, harem, dove un maschio domina su meno di dieci cavalle e puledri. I cavallini nascono tra marzo e maggio, raramente durante l’estate o in autunno, appena nati i puledri inizia la stagione degli amori. In questo periodo dell’anno, che coincide con la primavera, gli stalloni proteggono il branco e i giovani maschi lottano per conquistare un proprio harem.
Quando visitare il Parco della Giara
Le escursioni sulla Giara in primavera sono particolarmente suggestive, tra una miriade di fiori è possibile ammierare i cavallini della Giara appena nati, le femmine in calore e gli stalloni nel pieno del loro vigore. Ma ogni stagione ha le sue particolarità, se la primavera è il periodo migliore per le escursioni tra fiori e puledri, l’inverno permette di vedere i cavallini della Giara col pelo lungo e come cornice i monti innevati del Gennargentu, l’estate i cavalli si rinfrescano nelle acque degli ultimi paulis. Ogni periodo dell’anno permette di effettuare piacevoli escursioni e lunghi trekking alla scoperta di un ambiente magico e un animale forte e vigoroso quale il cavallino della Giara.
La scheda del cavallino della Giara
Il cavallino della Giara è di tipo mesomorfo, formato ellipometrico con peso vivo oscillante fra i kg 170 e 220; statura al garrese tra i m 1,28 ed i m 1,32 per i maschi, fra m 1,25 e i m 1,27 per le femmine; mantello morello o baio di tipo selvaggio o sauro bruciato, rare le particolarità a sede fissa. Tronco raccolto vicino a terra con dorso leggermente depresso; groppa corta e stretta, coda attaccata bassa coperta di folti crini. Testa quadrata carica di ganasce ornata da abbondante ciuffo; collo forte con ricca criniera spesso ricadente su due lati; cosce poco muscolose; arti sottili, stinchi lunghi; pastoie lunghe; piede piccolo ma sano e sicuro. Frequenti sono i difetti di appiombo, spesso riferibili a rachitismo, riguardante soprattutto la regione dei garretti, che spesso si presentano vaccini e falciati” (scheda di L. Gratani).
L’Attività di Agris nella tutele e salvaguardia del Cavallino della Giara
L’Agenzia Agris opera nell’ambito della tutela del Cavallino della Giara attraverso il Dipartimento di Ricerca per l’Incremento ippico. Il Dipartimento che è subentrato in tali attività all’ex Istituto di Incremento Ippico ha la disponibilità di una importante superficie nell’altipiano, di circa 700 ha, appartenente al comune di Genoni. L’area che è una sorta di oasi naturalistica, ospita al suo centro la “Casa Lavra”, caratteristico casolare rustico della Giara ed è dotata di indicazioni in legno per percorsi da effettuare a piedi per circa 25 km.
Attualmente sono presenti in tale area circa 180 esemplari che non dovranno superare le 200 unità per non incorrere in fenomeni di eccessiva competizione ambientale. Tutta l’attività che insiste su tali individui è finalizzata alla conservazione della razza, fonte importantissima di variabilità genetica, e al ripristino delle caratteristiche morfologiche originarie. Allo scopo la struttura comprende recinzioni, passaggi obbligati per convogliare i cavalli ai luoghi di controllo, abbeveratoi e punti di foraggiamento, tutto sotto lo stretto controllo del personale della Cooperativa che, sotto la guida tecnica del Dipartimento, opera nell’area dedicata.
Gli animali in questione sono peraltro sotto il controllo sanitario di Agris mediante l’ausilio di un veterinario dedicato, il quale si occupa del monitoraggio sanitario, di gruppo e individuale, di eventuali catture di individui affetti da patologie e delle relative cure.
Pertanto le operazioni che normalmente vengono effettuate sono riconducibili alle attività di gestione gruppi in aziende sperimentali zootecniche e cioè:
- Applicazioni di dispositivi per il riconoscimento elettronico (microchip), che ha soppiantato la marchiatura, per ovvi motivi di benessere animale;
- Monitoraggio quotidiano degli individui;
- Eventuali catture per motivi sanitari o sperimentali;
- Alimentazione nei punti dedicati nei momenti di carenza foraggera.
A queste vanno aggiunte occasionali attività sperimentali del Dipartimento, eventualmente in collaborazione con organismi terzi.
Sono presenti nel museo approfondimenti, immagini e interessanti documenti sull’origine e la vita dell’animale.
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